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DDL Suolo: audizione oggi in Senato

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12.ott.2016

DDL Suolo: audizione oggi in Senato

Oggi Confindustria sarà audita dalle Commissioni riunite Agricoltura e Ambiente del Senato sul provvedimento per il contenimento e il riuso del suolo.

In linea con i principi guida europei sull'utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse naturali, nonché con l'obiettivo della reindustrializzazione dell'Europa a partire dagli investimenti che favoriscono la sostenibilità ambientale, da sempre riteniamo che il tema debba essere trattato avendo una visione coerente e integrata delle diverse anime che definiscono le politiche industriali di sviluppo del Paese.

Il Disegno di Legge sul suolo - nella versione in discussione - ha maturato un discreto livello di mediazione, ferma restando la necessità avvertita dalle imprese di poter contribuire senza costrizioni al processo di sviluppo e a veder progredire quello degli insediamenti produttivi.

Tra le modifiche più importanti recepite sulla base delle nostre richieste: il riferimento al concetto del saldo tra nuovo territorio impermeabilizzato e quello ripristinato a usi agricoli e naturali, l'ampliamento delle eccezioni nella definizione di superficie agricola, il nuovo regime transitorio che salvaguarda gli interventi sul suolo programmati prima dell'entrata in vigore del provvedimento.

Rimangono alcune questioni problematiche da evidenziare. Su tutte, il rischio di un blocco generalizzato del consumo di suolo nelle more dell'adeguamento ai nuovi principi, determinato dalla combinazione tra le regole della fase transitoria e la definizione di superficie agricola.

Un alert che lanceremo oggi in audizione è poi di valutare attentamente le ricadute che potrebbe avere sul provvedimento l'esito del referendum sulla riforma costituzionale che tocca, tra gli altri, il tema del riparto delle competenze Stato - Regioni sul governo del territorio. Ciò anche alla luce del fatto che, ad oggi, circa il 50% delle Regioni ha già legiferato in maniera disomogenea e disorganica su questo tema.

Il nostro suggerimento, rivolto al Parlamento ma indirettamente anche alle Regioni, sarà di aggiornare il dibattito al momento successivo all'esito del referendum.

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